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L'importanza della fisioterapia nell'appoggio del piede



Il ruolo centrale del piede nella postura
Il piede è una struttura complessa con 26 ossa, 33 articolazioni e numerosi muscoli e legamenti, essenziale per il movimento e la stabilità. Il corretto appoggio del piede è fondamentale per la postura e la salute generale.
Le implicazioni di un appoggio errato
Disfunzioni come pronazione o supinazione eccessiva possono causare problemi al piede, alle ginocchia, alle anche e alla colonna vertebrale. Tali alterazioni sono collegate a patologie come fascite plantare, dolori articolari e persino ernie discali.
Come la fisioterapia corregge le disfunzioni
- Esercizi di rinforzo e stretching per muscoli e tendini.
- Tecniche di terapia manuale per migliorare mobilità e postura.
- Protocolli all'avanguardia per risolvere le problematiche infiammatorie del piede
I benefici a lungo termine della fisioterapia
Fondamentale è analizzare non solo cosa stia accadendo biomeccanicamente sul nostro piede ma anche , se e chi sta condizionando l’appoggio plantare .Pensiamo ad esempio che anche una deglutizione alterata può condizionare l’asse di baricentro del nostro corpo (semplicemente perché può spostare in avanti la testa) così come una respirazione alterata (bloccata) potrebbe creare alterazioni discendenti su bacino ginocchio fino ad arrivare al piede . Ecco perché una attenta analisi osteopatica risulta indispensabile per individuare la causa o le cause e quindi di conseguenza avere un buon successo terapeutico.
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Marcello Pisano
Formazione Accademica
- 2009 Laurea in Fisioterapia, Tesi sperimentale dal titolo: “Ruolo dell’attività fisica nell’osteoporosi: problematiche correlate alla qualità della vita”
- 2014 Osteopatia alla European Osteopathic Project, Roma
- 2016 Perfezionamento in Osteopatia presso Meta Osteopatia, Roma, Tesi dal titolo: “Revisione sistematica in letteratura sul trattamento dei disordini dell’articolazione temporo-mandibolare in ambito osteopatico”
Corsi di Perfezionamento
- Post graduate : Osteopatia biologica approccio somatoemozionale Massimo Fabrizi 2022 Roma
- Post graduate : Trattamento delle ernie lombari e cervicali Alain Ghain 2020 Roma
- Post-graduate: Osteopatia Strutturale Tissutale, relatore David Lachaize 2019 Roma
- Post-graduate in Osteopatia: prenatalità e natalità, Docente Marie Caroline Wilieme
- Post-graduate in Fasciapraxie, “una osteopatia tissutale innovativa”, Docente Yeves Laval 2018 Roma
- Tecnica Gavilan tecnica mobilizzazione tessuti molli 2021
- Fisioterapia ecoguidata 2018 Roma
- Fisioterapia Rieducazione Posturale, metodo Mezieres Roma 2016 2018 Roma
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Tratamento della fascite plantare



Cos'è la fascite plantare?
La fascite plantare è un’infiammazione della fascia plantare, una struttura che supporta l’arco del piede e assorbe gli impatti durante il movimento. I principali sintomi includono dolore al tallone, soprattutto al mattino o dopo inattività, causato da microtraumi, sovraccarichi meccanici, obesità, calzature non adeguate o problemi all’arco plantare.
L'importanza della fisioterapia
La fisioterapia è un approccio conservativo efficace per ridurre il dolore e migliorare la funzionalità del piede, spesso evitando farmaci o interventi chirurgici. Studi dimostrano che esercizi specifici di stretching e rinforzo muscolare portano a miglioramenti significativi.
Come la fisioterapia corregge le disfunzioni
- Stretching della fascia plantare e del tendine d’Achille: Riduce la tensione e il dolore.
- Esercizi di rinforzo muscolare: Migliorano la stabilità dell’arco plantare.
- Terapia manuale: Mobilizzazioni e massaggi alleviano il dolore e migliorano la mobilità.
- Ortesi personalizzate: Supportano l’arco plantare, riducendo lo stress sulla fascia.
I benefici a lungo termine della fisioterapia
La fisioterapia riduce il dolore e l’infiammazione, migliorando il comfort e la funzionalità del piede grazie al rafforzamento muscolare e all’allungamento della fascia plantare. Inoltre, previene le recidive aumentando forza e flessibilità, riducendo il rischio di nuovi episodi dolorosi.
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La Spina Calcaneare: Ruolo del Fisioterapista nel Trattamento


Cause e Sintomi della Spina Calcaneare
La spina calcaneare è una calcificazione ossea che si sviluppa nella parte inferiore del calcagno, spesso conseguenza di fascite plantare cronica o sovraccarichi biomeccanici. Tra le cause principali figurano sovraccarichi da attività fisica, piede piatto o cavo, obesità, calzature inadatte e disturbi metabolici. I sintomi includono dolore localizzato al tallone, rigidità mattutina e difficoltà nel camminare o mantenere la stazione eretta.
L’approccio fisioterapico
La fisioterapia svolge un ruolo centrale nella gestione della spina calcaneare, puntando ad alleviare i sintomi e prevenire recidive attraverso un programma personalizzato.
- 1. Valutazione iniziale
La fisioterapia svolge un ruolo centrale nella gestione della spina calcaneare, puntando ad alleviare i sintomi e prevenire recidive attraverso un programma personalizzato.
- 2. Tecniche manuali
- Terapia manuale della fascia plantare: Riduce tensioni e stimola i fibroblasti a produrre tessuto funzionale.
- Mobilizzazioni articolari: Migliorano la distribuzione del carico su piede e caviglia.
- Terapia miofasciale: Rilascia restrizioni che alterano la postura del piede.
- 3. Terapie strumentali
- K-Laserterapia: Riduce infiammazione e stimola la riparazione tissutale.
- Ultrasuoni: Alleviano il dolore e favoriscono la circolazione locale.
- 4. Esercizi terapeutici
Esercizi specifici migliorano la biomeccanica del piede, come lo stretching della fascia plantare e del tendine d’Achille, il rinforzo dei muscoli intrinseci del piede e attività di propriocezione per ottimizzare il controllo del carico.
- 5. Educazione del paziente
Il paziente viene guidato nella scelta di calzature adeguate e plantari personalizzati per prevenire recidive e migliorare il supporto del piede.
Conclusioni
La spina calcaneare è una patologia complessa che richiede un trattamento multidisciplinare. La fisioterapia si conferma una risorsa fondamentale per ridurre il dolore, migliorare la funzione del piede e prevenire future ricadute, grazie a tecniche manuali, terapie strumentali ed esercizi mirati.
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La Metatarsalgia: Inquadramento e Gestione Fisioterapica


Cos'è la Metatarsalgia?
La metatarsalgia è una condizione dolorosa dell’avampiede, causata da sovraccarichi biomeccanici, patologie come alluce valgo o piede cavo, traumi ripetuti e alterazioni del passo. I pazienti avvertono dolore durante la deambulazione, spesso accompagnato da bruciore, intorpidimento o formicolio.
Diagnosi e Valutazione Biomeccanica
La metatarsalgia è spesso legata a squilibri nella distribuzione del carico plantare, rigidità articolare o lassità. La diagnosi comprende:
- Valutazione clinica: localizzazione del dolore tramite palpazione.
- Test funzionali: analisi del passo e della mobilità articolare.
- Esami strumentali: ecografie per infiammazioni e radiografie per escludere fratture.
Il Ruolo del Fisioterapista
La fisioterapia si concentra su un approccio integrato per ridurre il dolore, correggere alterazioni biomeccaniche e prevenire recidive.
- 1. Valutazione iniziale
Analisi dei difetti posturali, rigidità articolari e alterazioni della deambulazione per individuare le cause del dolore.
- 2. Terapia Manuale
- Mobilizzazioni articolari: migliorano la flessibilità e ridistribuiscono il carico.
- Terapia miofasciale: riduce tensioni a livello di polpaccio e fascia plantare.
- Stretching assistito: allevia il carico sulle teste metatarsali.
- 3. Terapie strumentali
- K-Laserterapia: riduce l’infiammazione e accelera la guarigione.
- Ultrasuoni in immersione: efficaci su aree profonde dell’avampiede.
- 4. Esercizi terapeutici
- Rinforzo muscolare: stabilizza l’arco plantare.
- Stretching del tricipite surale e della fascia plantare: riduce le tensioni.
- Esercizi di carico progressivo: migliorano la tolleranza al peso.
- 5. Approcci Avanzati
- Plantari personalizzati: ottimizzano la distribuzione del carico.
- Taping correttivo: riduce il dolore e migliora la biomeccanica.
- Riprogrammazione posturale: corregge squilibri delle catene muscolari.
Prevenzione e Gestione a Lungo Termine
La prevenzione include:
- Consulenza sulle calzature: preferire scarpe ammortizzanti con supporto plantare.
- Igiene del passo: insegnare una corretta tecnica di deambulazione o corsa.
- Stile di vita: mantenere un peso adeguato per ridurre il carico sul piede.
Conclusioni
La metatarsalgia richiede un approccio multidisciplinare, ma la fisioterapia è essenziale per il recupero. Tecniche manuali, terapie fisiche ed esercizi mirati permettono di ridurre il dolore, correggere le alterazioni biomeccaniche e migliorare la qualità della vita.
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Neuroma di Morton: Gestione Fisioterapica di una Patologia dell'Avampiede


Cos’è il Neuroma di Morton?
Il neuroma di Morton è una neuropatia compressiva caratterizzata da un ispessimento fibroso del nervo interdigitale, tipicamente tra il terzo e il quarto metatarso. Le principali cause includono:
- Compressioni meccaniche ripetute: da scarpe strette o tacchi alti.
- Alterazioni biomeccaniche: piede pronato, piede cavo o squilibri nel carico.
- Microtraumi cronici: comuni in attività sportive ad alto impatto.
Sintomi
I pazienti spesso riportano:
- Dolore bruciante o lancinante che si irradia verso le dita.
- Parestesie: formicolio o intorpidimento nelle dita colpite.
- Sensazione di corpo estraneo sotto l’avampiede. Il dolore peggiora con calzature strette e attività prolungate in carico, migliorando a riposo o scalzi.
Diagnosi e Inquadramento Clinico
La diagnosi prevede:
- Anamnesi dettagliata: per identificare fattori scatenanti.
- Esame obiettivo: palpazione e test di Mulder (compressione laterale del piede che evoca dolore o un "click").
- Esami strumentali: ecografia o risonanza magnetica per confermare la diagnosi ed escludere altre condizioni.
Il Ruolo della Fisioterapia
La fisioterapia rappresenta un trattamento conservativo efficace per ridurre il dolore, correggere le alterazioni biomeccaniche e prevenire recidive.
- 1. Valutazione Biomeccanica
Un’analisi completa è fondamentale per identificare:
- Disfunzioni nell’appoggio plantare.
- Alterazioni della camminata o corsa.
- Tensioni muscolari o squilibri posturali che aggravano la compressione nervosa.
- 2. Terapia Manuale
- Mobilizzazioni articolari: migliorano la mobilità delle articolazioni metatarso-falangee, riducendo il carico sul nervo.
- Tecniche miofasciali: rilasciano tensioni nei muscoli dell’avampiede e del polpaccio, alleviando la pressione sul nervo.
- 3. Terapie strumentali
- K-Laserterapia: riduce l’infiammazione e il dolore, favorendo la rigenerazione dei tessuti.
- 4. Esercizi terapeutici
Gli esercizi mirano a ottimizzare la biomeccanica e alleviare la compressione nervosa:
- Stretching: del tricipite surale e della fascia plantare per ridurre le tensioni.
- Rinforzo muscolare: esercizi per i muscoli intrinseci del piede, come raccogliere oggetti con le dita o il "toe yoga".
- Propriocezione: esercizi su superfici instabili per migliorare il controllo neuromuscolare.
- 5. Educazione del Paziente
Gli esercizi mirano a ottimizzare la biomeccanica e alleviare la compressione nervosa:
- Calzature adeguate: optare per scarpe con punta ampia e plantari personalizzati con supporto metatarsale.
- Modifica delle attività: ridurre i tempi in carico o l’intensità degli esercizi durante la fase acuta.
Conclusioni
Il neuroma di Morton è una condizione dolorosa ma gestibile attraverso un trattamento fisioterapico mirato. L’approccio integrato, che combina terapie manuali, esercizi e modifiche dello stile di vita, permette di alleviare i sintomi, migliorare la biomeccanica del piede e prevenire recidive.
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